L'effetto delle proteine sull'appetito degli anziani

Con l'invecchiamento, gli apporti proteici devono essere ottimizzati in base all'età ed allo stato di salute del soggetto.

L’invecchiamento della popolazione rende necessaria l’adozione di strategie nutrizionali per promuovere la salute e l’autonomia. Il mantenimento della massa e della forza muscolare è determinante. Una recente review pubblicata su Nutrients suggerisce che le raccomandazioni alimentari attuali in tema di apporti proteici potrebbero essere insufficienti per raggiungere questo obiettivo. La frequenza di consumo, la ripartizione durante la giornata e la fonte proteica vengono inoltre analizzate.

Adattare gli apporti proteici in base al soggetto

  • Apporto proteico consigliato per gli anziani

Le raccomandazioni attuali sono di 0,8g/kg di peso al giorno per gli adulti, ma queste non tengono in considerazione l’età, lo stato di salute o il livello di attività fisica. Secondo alcuni studi gli apporti raccomandati potrebbero essere insufficienti per contrastare la perdita di massa muscolare già per le persone di 55 anni. Molte società raccomandano un apporto proteico di 1.0-1.2g/kg/die per gli over 65, 1.2-1.5g/kg/die per coloro che sono affetti da malattie acute e di 2.0g/kg/die in caso di denutrizione o di malattia grave.

  • Frequenza di consumo durante la giornata per gli anziani

Aldilà dell’apporto proteico giornaliero, sembrano giocare un ruolo importante sulla massa e la funzionalità muscolare anche la distribuzione nei pasti e la frequenza di assunzione. E’ stato stimato che 2-3 pasti al giorno, contenenti da 25 a 30g di proteine di alto valore biologico sono sufficienti per la sintesi muscolare sia nel giovane sia nell’anziano. Altri studi evidenziano però che un apporto proteico molto elevato durante un solo pasto può avere migliori effetti nell’anziano, soprattutto se il pasto è la cena.

Proteine animali o vegetali per le persone anziane?

Nonostante un consumo di proteine vegetali rappresenti una scelta virtuosa e rispettosa per la salute ed il Pianeta, mancano ad oggi delle prove scientifiche per raccomandarne il consumo al posto delle proteine animali nei soggetti anziani e a rischio di denutrizione.

  • Basarsi sulle evidenze

La maggior parte degli studi che valutano l’impatto delle proteine sulla sintesi proteica, si sono basati sulle proteine animali. Il loro contenuto di amminoacidi essenziali è equilibrato e sono ricche di leucina, il cui ruolo è essenziale nell’anabolismo proteico. In caso di consumo di proteine vegetali, l’impatto sulla sintesi proteica è meno conosciuto: i ricercatori consigliano di combinare cereali (carenti di lisina e triptofano) e legumi (carenti di metionina e cisteina), di aumentare i volumi consumati e la frequenza di consumo. Nonostante ciò non esiste alcun consenso o raccomandazione sulle quantità di proteine da assumere.

  • Gli effetti sull'appetito degli anziani

Nei soggetti giovani normopeso o in sovrappeso, non è stata osservata alcuna differenza di impatto sull’appetito tra le proteine animali e le proteine vegetali. Viceversa, negli anziani sottopeso, non esistono studi che permettono di fornire una risposta certa, ad eccezione di alcuni studi che evidenziano un effetto maggiormente saziante da parte delle proteine della soia rispetto alle proteine animali. I ricercatori ipotizzano che aldilà della fonte proteica, è la consistenza dell’alimento (liquido o solido) ad avere un impatto sull’appetito.

Per contrastare gli effetti della denutrizione nei soggetti anziani, Nutrisens propone una gamma di prodotti arricchiti ipercalorici ed iperproteici.

 

Protein for Life: Review of Optimal Protein Intake, Sustainable Dietary Sources and the Effect on Appetite in Ageing Adults. Lonnie M, Hooker E, Brunstrom JM, Corfe BM, Green MA, Watson AW, Williams EA, Stevenson EJ, Penson S, Johnstone AM. Nutrients. 2018 Mar 16;10(3). pii: E360. https://www.mdpi.com/2072-6643/10/3/360