E se i sintomi dell’intolleranza al lattosio fossero segni dell’intolleranza alla famiglia dei saccaridi e polioli responsabili della sindrome dell’intestino irritabile? Dei ricercatori svizzeri e cinesi hanno presentato i risultati delle loro ricerche.
Sono ormai conosciuti i sintomi della intolleranza al lattosio (gonfiore addominale, flatulenza, diarrea…). E’ altrettanto chiaro il meccanismo biologico alla base: il deficit genetico della lattasi, enzima indispensabile per la digestione del lattosio.
Se la diagnosi del malassorbimento del lattosio conferma la presenza di una intolleranza, non significa però che i sintomi addominali siano legati a questo malassorbimento. Infatti, la maggior parte degli individui sani che presentano un deficit di lattasi tollera senza problemi sino a 20g di lattosio. Similarmente, l’esclusione del lattosio dall’alimentazione ed il consumo di una lattasi prima del pasto non sono sufficienti a eliminare i sintomi gastrointestinali.
Dei recenti studi permettono di comprendere la complessa relazione tra il deficit di lattasi, il malassorbimento del lattosio e la comparsa di sintomi negli intolleranti al lattosio. Molti studi su soggetti affetti da sindrome dell’intestino irritabile mostrano, infatti, che nella metà di essi l’intolleranza al lattosio rientra in un’intolleranza più ampia alla famiglia degli zuccheri non digeribili denominata “FODMAPs”, all’interno della quale rientrano oligo-, di-, monosaccaridi e polioli. Per migliorare i sintomi gastrointestinali di questi pazienti, è necessario eliminare non solo il lattosio, ma anche i FODMAPs dall’alimentazione. Questo si traduce nella necessità di ridurre o eliminare i latticini non fermentati ricchi di lattosio, ma anche legumi, crucifere, cipolle, asparagi, carciofi, rape, cicoria, segale, orzo, alcuni frutti (mele, pere…), oltre ai polioli sintetici (confetture 0 zucchero).
Un’alimentazione povera di lattosio e di FODMAPs pone però tre problematiche sul lungo periodo:
- La copertura dei fabbisogni di calcio: i latticini sono la principale fonte di calcio per gran parte della popolazione: come è possibile sostituirli efficacemente?
- Il mantenimento dell’equilibrio del microbiota intestinale: i FODMAPs sono un importante substrato energetico per l’intestino e molti studi riportano una riduzione della concentrazione di bifidobatteri dopo 4 settimane di dieta povera di FODMAPs
- Abbassamento della qualità della vita: una permanente restrizione alimentare può portare a denutrizione.
Per gli autori della review, al fine di garantire un equilibrio nutrizionale nei soggetti intolleranti al lattosio e in modo più ampio alla famiglia dei FODMAPs, è indispensabile una supervisione medica.
Fonte: Deng Y, Misselwitz B, Dai N, Fox M. Lactose Intolerance in Adults: Biological Mechanism and Dietary Management. Nutrients. 2015 Sep 18;7(9):8020-35. doi: 10.3390/nu7095380